domenica 2 ottobre 2016

Deutsche Bank, le turbolenze non sono ancora finite

Dopo un venerdì trascorso in altalena a fare su e giù, non è che la burrasca sia passata per Deutsche Bank. Anzi, siamo ancora nel pieno. I mercati finanziari hanno tirato un sospiro di sollievo quando dagli USA è giunta la notizia che Deutsche Bank avrebbe raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per "alleggerire" notevolmente la multa per lo scandalo dei titoli a rischio "camuffato".
Dagli originari 14 miliardi di dollari si è scesi a 5,4 miliardi. Peraltro pare che ci sia l'intenzione di chiudere la faccenda in tempi brevi, ovvero entro le presidenziali USA del mese di novembre.

I nodi da sciogliere su Deutsche Bank

Da qui le brusche oscillazioni di mercato del titolo di Deutsche Bank. Cosa successa nell'arco delle ultime settimane, e che hanno avuto l'apice nella giornata di venerdì, durante la quale le azioni hanno perso il 9% per poi guadagnare il 6,4% (dati LCG piattaforma di trading online).

Aver scongiurato il pericolo di una maxi multa, però, non vuol dire che Deutsche Bank possa navigare in acque serene. Il colosso tedesco ha accantonato 5,5 miliardi di euro per le cause in cui è ancora coinvolto. E oltre al negoziato in corso con la giustizia Usa, ci sono almeno altri 3 casi di notevole portata.

Ecco perché molti analisti ritengono che servirà comunque un aumento di capitale. Probabilmente ci sarà dopo la chiusura del negoziato con gli USA. Ma ci sarà perché il suo modello di business non è sostenibile con un capitale da poche decine di miliardi di euro. Non può essere consentita una distorsione simile.

Non dovrebbero esserci invece aiuti di Stato. Cosa peraltro che avrebbe messo in grande difficoltà la Merkel. Alcuni puntano i riflettori sull’enorme portafoglio di derivati (oltre 600 miliardi) di Deutsche Bank, dove ci sono degli asset molto legati all'andamento dei tassi d'interesse. Finché sono bassi, in sostanza, per Deutsche Bank c'è una perdita. Ecco anche perché tutte quelle critiche all'operato della BCE.

Nessun commento:

Posta un commento