martedì 25 luglio 2017

Banca MPS, stretta finale per la ricapitalizzazione. In arrivo i due decreti

La ricapitalizzazione precauzionale di Monte Paschi è arrivata a un passaggio importante. A breve verranno infatti emanati i due decreti del Ministero dell'Economia che devono dare il via concreto all'operazione. Grazie a tali decreti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze chiuderà il capitolo MPS e sancirà in via definitiva la partecipazione dello Stato nell’istituto di Siena. Serve un esame da parte della Corte dei Conti, il che dovrebbe allungare solo di pochi giorni il processo fino all’emanazione. Non si andrà oltre l'11 agosto, termine ultimo per rimanere nei tempi dettati dalla Bce. Si confida comunque di chiudere tutto in tempi molto più rapidi.

I due decreti si muoveranno in un raggio d'azione delimitato da quadro disegnato dal decreto salva-risparmio di dicembre e dai piani per la ricapitalizzazione negoziati con Bruxelles e Francoforte.
Il primo di questi decreti si occuperà di indicare le caratteristiche della ricapitalizzazione. Il secondo invece definirà nel dettaglio i costi che dovranno sostenere gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati.

L'operazione per salvare banca MPS

La ricapitalizzazione di MPS costerà allo stato 3,9 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri 1,5 miliardi per il riacquisto dei bond subordinati. Alla fine il Ministero dell'Economia diventerà primo azionista dell'istituto di Rocca Salimbeni.  Almeno all'inizio nel portafoglio al Tesoro dovrebbe finire una quota intorno al 55% del “nuovo” Monte Paschi Siena. Poi, a seconda delle richieste di rimborso, la quota in mano allo Stato potrebbe salire fino al 70%.

Dopo che sarà stato concretizzato l'aumento di capitale, MPS potrà tornare in Borsa in autunno e l'attuale Consiglio di amministrazione dovrebbe presentare le proprie dimissioni. Si procederà quindi ad una nuova nomina del board, che dovrebbe essere ridotto a 7 o 9 unità. Se tutto procederà senza intoppi, questo passaggio potrebbe essere ultimato entro ottobre. L'operazione coinvolgerà circa 40mila piccoli investitori che nel 2008 hanno acquistato allo sportello della banca l’emissione Upper Tier II. Tutti i bond saranno convertiti in azioni che poi potranno essere "scambiate" con bond ordinari dell'emittente e garantiti dallo Stato e tutelati dei titoli junior.

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