lunedì 31 luglio 2017

Finanza, il calo della PMI cinesi non colpisce le borse

La settimana sulle piazze finanziarie è cominciata con i dati giunti dalla Cina, dove l'indice delle attività manifatturiere è andato in calo dopo alcuni mesi positivi. Finora questo non ha pesato sulle Borse, che hanno aperto in territorio positivo ma comunque a rilento in attesa della raffica di trimestrali e del dato sull'andamento dell'inflazione nell'Eurozona a luglio.

Tornando alla Cina. Secondo quanto comunicato dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, il settore manifatturiero a luglio ha frenato la crescita, nel mese di luglio, così come quello dei servizi. L'indicatore PMI si è infatti attestato a 51,4 punti, in calo rispetto ai 51,7 punti del mese precedente. Il dato è negativo anche rispetto alle aspettative del mercato, che avevano indicato 51,5 punti. Ricordiamo che sopra la soglia dei 50 il mercato comunque segnala una fase di espansione, e in Cina siamo al 12esimo mese consecutivo di espansione.

I dati dalla Cina e le reazioni della finanza


Scende in Cina anche l'indice PMI non manifatturiero (calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi), che passa in luglio a 54,5 punti dai 54,9 punti di giugno (54,5 punti era stata anche la lettura per il mese di maggio). Va detto che analizzando i dati, si evince che l'espansione riguarda solo grandi imprese, mentre le piccole e medie imprese si sono ridotte nuovamente in contrazione dopo un trimestre positivo. Il divergente percorso di crescita delle grandi imprese e delle piccole e medie imprese mette in evidenza che il percorso per ridurre la leva finanziaria continua, il che fa male alle piccole e medie imprese più che alle grandi imprese.

Dal punto di vista valutario, come sta accadendo per la maggior parte delle valute asiatiche emergenti c'è un apprezzamento di valore. Lo abbiamo visto sul miglior sito per trading online. Va detto che incide anche la crisi politica statunitense e i dati economici tiepidi che hanno spinto il dollaro a bassi livelli pluriennali. I dati di venerdì hanno fatto capire ai trader che la Fed potrebbe non procedere ad altri rialzi dei tassi nel corso del 2017.

Lo yuan della Cina (parliamo di valute non principali per cui se non siete esperti fate solo trading bonus senza deposito) si è affermato sul mercato valutario ed si avvia verso il terzo mese consecutivo di guadagni dopo che la Banca popolare cinese ha fissato il midpoint yuan al suo livello più alto in oltre nove mesi, riflettendo la debolezza nel biglietto verde.

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