martedì 5 settembre 2017

Criptocurrency sotto pressione dopo il bando della Cina alle ICO

Tempi durissimi si prospettano per le criptocurrency. Secondo autorevoli indiscrezioni che giungono dalla Cina, l'istituto centrale cinese infatti si appresta a colpire duramente le raccolte fondi effettuare per finanziare i progetti sulle criptovalute. Le così dette ICO (Initial coin offering) avrebbero infatti violato le norme sulla raccolta fondi. In molti casi addirittura si è accertato che si tratterebbe di frodi belle e buone. Complessivamente, dall'indagine fatta dall'istituto cinese emerge che il 90% dei casi di ICO presenta delle violazioni, che verranno punite rigorosamente.

Le ripercussioni sul mercato delle criptocurrency

Inevitabilmente c'è stata una ripercussione sui mercati. Aprendo una qualsiasi piattaforma forex migliore per trading si vede chiaramente il grafico della coppia BTCUSD scivolare verso il basso. Dalla soglia dei 5000 si è passati in breve tempo sui 4300 dollari.

Ricordiamo che la Cina è uno dei mercati più proficui per coloro che fanno ICO sulle criptocurrency. Secondo la relazione del Comitato Tecnico Nazionale per la Sicurezza Finanziaria Nazionale della Cina, le raccolte effettuate nel territorio cinese hanno fruttato circa 2,6 miliardi di yuan, ovvero più di 300 milioni di euro. La scossa subita quindi è pienamente giustificabile. Nonostante il fatto che le autorità cinesi non abbiano emesso alcuna legge ufficiale, la ripercussione c'è già stata sul mercato. Va anche detto che molti dei progetti stanno cercando di dimostrare che operano legalmente, che effettivamente raccolgono fondi e lo fanno nel pieno rispetto delle leggi vigenti.

Quello che accadrà adesso è molto incerto, e suggerisce di limitarsi a fare operazioni virtuali sulla migliore piattaforma forex demo trading, piuttosto che avventurarsi nel mercato reale. Gli investitori probabilmente proveranno a vendere o convertire i Bitcoin in altre valute, e questo finirà per esercitare una certa pressione sul prezzo. Discorso non diverso vale anche per Ethereum, già scivolato dalla soglia dei 400 dollari fino a 300.

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