mercoledì 24 gennaio 2018

Mercati agitati per via del protezionismo di Trump

Non bastasse da sola la fase di debolezza che sta attraversando il dollaro, adesso ci si è messo pure il protezionismo di Trump ad agitare i mercati. Mentre il biglietto verde continua a scendere nonostante sia stato raggiunto un accordo sullo shutdown, l'attenzione si sposta sulle tensioni commerciali che prevedibilmente accadranno nelle prossime settimane. Per gran parte del 2017, le preoccupazioni sulla politica commerciale degli Stati Uniti sono state ipotetiche. Adesso invece sono concrete. Tutto ciò potrebbe avere grandi implicazioni non solo per gli Stati Uniti, ma in generale per gli equilibri dei mercati globali.

I possibili effetti sui mercati

Se la svolta protezionista di Trump dovesse continuare o acuirsi, il dollaro sarebbe uno dei principali beneficiari (per la quotazione attuale fare riferimento a Dukascopy Ecn broker, come funziona e recensione). Al contrario rimarrebbero esposte a questo problema dollaro canadese e peso messicano. L'avversione al rischio in questo momento domina sui mercati, mentre gli operatori stanno cercando di valutare i possibili impatti di un'escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

I primi effetti sono stati una buona performance di oro e CHF (ieri ha fatto affari d'oro chi ha puntato su questi asset con il miglior sito opzioni binarie autorizzati Consob). Le valute delle materie prime sensibili alla crescita sono invece sottoperformanti (MXN -1%). I rendimenti delle obbligazioni dei paesi sviluppati sono in calo e gli indici azionari globali sono piatti. Ferro e rame sono deboli, oro e petrolio sono fermi. Il NAFTA sarà in prima linea nella storia della tensione commerciale e le decisioni e il percorso intrapreso dagli Stati Uniti nelle prossime settimane potrebbero avere conseguenze estremamente significative a lungo termine.

Va anche aggiunto che un dollaro USA rafforzato dalle politiche commerciali protezionistiche, potrebbe minacciare la direzione reflazionistica e prociclica dei mercati azionari. Al momento i mercati vedono i rischi come piuttosto bassi. Le azioni sono vicine ai loro massimi e qualsiasi rischio percepito viene rapidamente sgretolato. Ma i mercati possono rendersi conto di sbagliare e cambiare idea in poco tempo, e peraltro sia Trump che la nuova amministrazione sono tutt'altro che prevedibili.

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