venerdì 5 gennaio 2018

Mercato azionario, l’euro può frenare il Vecchio Continente

Esattamente come si era chiuso il 2017, l'anno nuovo comincia all'insegna di un euro che spinge forte e di un dollaro che fa fatica a tenere il passo. Insomma quello scenario che nessuno un annetto fa poteva immaginare, ha invece preso corpo e continua a essere ben chiaro. Ricordiamo che negli ultimi 12 mesi il biglietto verde ha perso oltre il 12 per cento rispetto alla divisa della Unione Europea. Ma come si ripercuote questo sul mercato azionario?

Chi utilizza delle piattaforme trading bonus senza deposito se ne preoccupa poco, visto che il suo rischio è limitato. Ma sbaglia perché la correlazione è molto forte. Il rapporto di forza tra euro e dollaro ha impattato fortemente sui listini europei. Solo nei primi 5 mesi del 2017 l’indice Eurostoxx è riuscito a guadagnare l’11,7% e lo Stoxx 600 il 9,5%, e questo a fronte di un moderato aumento dell'euro contro dollaro: appena il 3,2%. Nei successivi 7 mesi invece il biglietto verde ha perso molto più terreno contro l'euro (-9,3%) con un effetto frenante sulle borse europee: Eurostoxx -1,5% e Stoxx 600 -1,7%.

Possibili scenari sul mercato azionario

Questo cosa implica? Se la coppia euro dollaro dovesse oscillare poco, allora tanto l’Eurostoxx quanto lo Stoxx 600 potrebbero andare al rialzo. C'è chi stima anche del 10%. Ma data questa correlazione tra biglietto verde e borse europee, se l'euro dovesse andare oltre quota 1,25, allora i due indici azionari europei perderebbero probabilmente quota. C'è tempo comunque per dedicarsi a vedere qual è il miglior sito per trading online, prima di dover tirare le somme.

Nel frattempo ci si potrà dedicare anche all'esame dei risultati di bilancio del quarto trimestre 2017. Questo permetterà di verificare le implicazioni dell’apprezzamento dell’euro sui margini e sui profitti delle società europee. Da ciò dovrebbe venire fuori una prima importante indicazioni riguardo alle prospettive degli utili 2018 delle imprese europee. Ma non sarà affatto facile confermarsi sui livelli del quarto trimestre 2017 (+15,8%).

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