domenica 7 gennaio 2018

Prezzo di frutta e verdura, aumento choc nel 2017. Colpa del clima

Nel corso del 2017 i prodotti alimentari hanno evidenziato un incremento di prezzo del 1,9%, secondo i dati resi noti da Istat. Nel paniere c'è soprattutto una voce che lascia a bocca aperta, quella del rincaro degli alimentari non lavorati come frutta e verdura. Per loro l'aumento annuo di prezzo è arrivato infatti al 3,6%, quasi il triplo della media degli altri alimenti. Secondo Coldiretti la spiegazione sta nel clima impazzitto che si è avuto nell'anno appena finito. Sarebbe questa la principale spiegazione dell'inflazione sul carrello della spesa.

Peraltro secondo Coldiretti, una cosa analoga dovrebbe verificarsi anche nel corso del prossimo anno. La raccolta di miele negli alveari è infatti praticamente dimezzata, ci sarà l'addio ad una bottiglia di vino su quattro e un calo dell'11% della produzione di olio di oliva rispetto alla media dell'ultimo decennio. Insomma, anche nel 2018 si prospetta un carrello della spesa più costoso.

Distribuzione inefficiente e prezzo

Va anche detto che secondo Coldiretti gli aumenti di prezzo sono stati spesso ingiustificati, perché c'è stata una differenza enorme tra il costo dei prodotti in campagna e quelli al dettaglio. Il passaggio dal produttori al consumatore sarebbe infatti stato oggetto di grosse speculazioni, con prezzi che sono raddoppiati passando dal campo al dettaglio. Tutto ciò comporta anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione siano spacciati per italiani e venduti anche a prezzi più alti del normale. Una vera stortura nella organizzazione del sistema distributivo, tanto che aumenta il numero di persone che si rivolge alla vendita diretta dei prodotti agricoli in azienda. L'acquisto diretto dagli agricoltori continua a crescere.

Va anche ricordato che tra le misure per la valorizzazione del settore agricolo, la manovra 2018 dà agli agricoltori l'opportunità di vendere direttamente al consumatore prodotti trasformati e cucinati, anche in modo itinerante. Via libera quindi allo street food contadino.

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